In un territorio in cui i giovani sono spesso rassegnati alla mancanza di servizi ed opportunità, una buona occasione è farli incontrare con giovani coetanei provenienti da diversi paesi europei. Con questo spirito Cantiere Giovani invia giovani italiani all’estero ed accoglie in Campania giovani volontari stranieri. Lo scorso settembre quattro volontarie da Spagna, Portogallo, Ungheria e Francia hanno iniziato il loro anno di Servizio Volontario Europeo in Italia presso Cantiere Giovani.
Abbiamo raccolto la testimonianza di due di loro, Marina Lombardo Gonzalez e Juliana Texeira, che a metà del lor percorso in Italia ci raccontano questa esperienza.
Da dove vieni?
Marina: sono originaria di Granada, nella regione dell’Andalusia in Spagna.
Juliana: sono portoghese, nata e cresciuta ad Oporto.
Cosa ti ha portato a Frattamaggiore?
M: Ho fatto in passato varie esperienze all’estero, ora mi incuriosiva conoscere una realtà del Sud Italia, essendo io del Sud della Spagna. Credo ci siano molti punti di contatto tra queste due dimensioni, e Cantiere Giovani mi ha dato l’opportunità di soddisfare questa mia curiosità.
J: mi sono iscritta alla piattaforma “European Solidarity Corps”, un portale dell’Unione Europea, poiché ero in cerca di un progetto di volontariato internazionale che unisse arte, cultura e attività sociali. Ho trovato il progetto “Youth for Change” di Cantiere Giovani, basato proprio su queste tre parole chiave e mi sono candidata.
In quale attività sei impegnata attualmente?
M: ogni pomeriggio partecipo al Cantiere dei Pirati. E’ un’attività socio-educativa dedicata ai bambini, li supportiamo nello svolgimento dei compiti e organizziamo con loro laboratori, feste ed eventi. In più sto partecipando ad un progetto chiamato “Svolta sostenibile”, facciamo attività nelle scuole e nelle piazze allo scopo di sensibilizzare i cittadini al tema della cementificazione massiva nell’area a nord di Napoli
J: Attualmente sono tutor per Cantiere Giovani in un percorso formativo per giovani artisti chiamato “Sapere i luoghi”. Il percorso è realizzato a “Casa Morra – Archivio d’arte contemporanea” a Napoli.
In che modo ti ha arricchito questa esperienza?
M: Sto imparando molte cose del napoletano e della sua cultura, ma anche come si lavora nel settore sociale. Mi sarà utile per poter avere un termine di paragone una volta tornata nel mio paese, tornare arricchita dalle diverse culture con cui sono entrata in contatto. Il progetto Svolta sostenibile in particolare sta sensibilizzando anche me nelle mie abitudini quotidiane, mi ritrovo a pensarci su due volte quando sto per buttare qualcosa, provo ad avere un uso più responsabile della plastica e in generale stanno cambiando mie abitudini di consumo e di acquisto.
J: Ho avuto l’occasione di accompagnare il lavoro di tante persone interessanti, ho imparato molte cose nuove sull’arte e il suo rapporto con il territorio. Ho imparato una bellissima lingua e posso dire che il mio italiano è davvero migliorato, ma quel che più mi ha segnato è scoprire a fondo una nuova cultura ed allargare la mia “zona di comfort”.
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