“Cambodian Youth Action (CYA) è un’associazione fondata nel 2010 e da quasi 15 anni combina la possibilità di offrire opportunità di esperienze ai giovani attraverso il Servizio di Volontariato Internazionale e il sostenere lo sviluppo della comunità locale cambogiana attraverso diverse tipologie di attività.
Noi Volontari, nel corso di queste due settimane “brevi” da un punto di vista cronologico, ma molto intense dal punto di vista umano ed esperienziale, abbiamo perseguito gli obiettivi del progetto, prestando servizio con modalità differenti ma contribuendo comunque alla realizzazione dello stesso.
In particolare, il CYA Learning Center (CLC), luogo principale in cui la nostra attività di volontariato è stata svolta, è situato all’interno di un piccolo villaggio a due ore al nord di Kampot. Il centro ha l’obiettivo di fornire educazione non formale di differenti livelli di lingua inglese a bambini e adolescenti nelle ore
pomeridiane successive all’orario scolastico, dal lunedì al venerdì. Da notare come questo sia l’unico dei target su cui per ora il CLC sta lavorando dato che, differentemente dalla descrizione del progetto ricevuta all’inizio direttamente da CYA, l’associazione si dedica ancora poco al “preservare e proteggere la cultura del posto” e “migliorare le condizioni di vita della popolazione locale”. Quest’ultimo, a nostro avviso, molto importante dal punto di vista dell’educazione delle persone adulte e soprattutto dei bambini ad una migliore igiene personale e degli spazi.
Solitamente si effettuano 2 lezioni al giorno, della durata di un’ora ciascuna, di cui una nel primo pomeriggio e la seconda qualche ora dopo, intorno alle 17. Le lezioni vengono preparate e svolte direttamente dai volontari che, dopo un confronto con il camp leader, predispongono le stesse in base al livello di conoscenza dei diversi alunni. Le attività con i bambini, anima pulsante del progetto e sempre sorridenti e pronti a condividere tutto, si svolgono anche al di fuori dell’orario “formale” delle lezioni. Spesso infatti, tra una lezione e l’altra, i volontari dedicano il loro tempo intrattenendosi con loro tra giochi e altre attività volte all’educazione non formale. Abbiamo inoltre partecipato ad attività di manutenzione delle aule (rifacimento dei banchi), a escursioni in giornata (visite a produttori locali di noodles, frutta o verdura) e passato il weekend libero a Kampot, la città vicina più grande. Tutte le attività sono ovviamente fatte con il supporto del camp leader che aiuta i volontari nell’organizzare il lavoro o l’eventuale trasporto, oltre che ad occuparsi dei pasti (tre al giorno) totalmente basati sulla cucina locale. La cucina è, ovviamente, a disposizione di tutti per cui sono ben accette proposte differenti (ma a spese dei volontari).
Il centro si compone, oltre che delle tre aule in cui le lezioni vengono effettuate, di altre strutture che comprendono gli spazi comuni (cucina, bagno, meeting room) e gli alloggi per i volontari. Nel nostro caso, essendo una coppia, ci è stata assegnata una stanza doppia privata ma solitamente le stanze sono in
condivisione. È, infine, completamente immerso nella ruralità del posto e la natura del country-side del Paese per cui se da un lato offre panorami, esperienze, persone e tramonti indimenticabili dall’altro mette duramente alla prova ogni confort legato alla “vita da occidentali”. Il suggerimento è quindi quello di essere pronti ad avere o sviluppare un forte senso di adattamento alle condizioni di vita del posto.
L'opportunità di conoscere, comprendere e imparare la vita in un Paese così differente e, sicuramente con molte meno possibilità economiche, sono state per noi fondamentali per la crescita e la formazione personale. L‘esperienza principale però la si vive da un punto di vista umano: interagire direttamente con adulti e bambini che vivono in condizioni difficili ma che sono sempre pronte ad aiutarti e a condividere con te quel poco che hanno sarà qualcosa di indimenticabile. Il contatto diretto con questa realtà è stato per noi un'occasione unica, che ci ha calato nella dura realtà delle condizioni di vita di questo Paese. Abbiamo imparato ad approcciarli con umanità, stabilendo in primis un contatto umano e successivamente educativo, laddove possibile.
Molto, però, si può ancora fare a partire dall’impegno che la stessa associazione mette sul progetto. Migliorare a livello strutturale e di pulizia le aule, fornire materiale scolastico agli alunni e tracciare meglio partecipanti e progressi degli stessi nell’insegnamento sono sicuramente gli obiettivi più facilmente raggiungibili nel breve periodo che l’associazione potrebbe perseguire per il raggiungimento dei target di lungo periodo che la stessa si è prefissata.”
Le attività rientrano nell'ambito del programma Workamps, che offre a chiunque l’opportunità di realizzare esperienze di volontariato di breve durata (circa due settimane) in tutto Mondo. Il programma offre l’opportunità di contribuire alle attività di un’associazione internazionale e vivere un’esperienza di
condivisione con coetanei di ogni Paese e cultura.
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