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Modelli e strumenti educativi
News e Opportunità di Cantiere Giovani
Un editoriale digitale e cartaceo per non perdere l'occasione di restare aggiornato e partecipare alle iniziative che animano la tua comunità!
LA FORZA DELL'AMICIZIA
LUGLIO AGOSTO 2024
Un altro anno insieme! Abbiamo condiviso la bellezza della diversità, la forza dell'amicizia e la voglia di imparare cose nuove. Con “Cantieri dei Pirati”, “Zenobia”, Scuola Viva, “Milk”, tra le altre iniziative e servizi che Cantiere Giovani rivolge a bambini e ragazzi, contrastiamo la carenza di opportunità del territorio mettendo in primo piano i più piccoli come animatori di sé stessi e semi di cambiamento.
Un modello educativo di socializzazione e potenziamento didattico, dove l’espressività, le arti, il teatro, la pittura supportano anche le competenze scientifiche e tecnologiche, per favorire lo sviluppo relazionale, cooperativo e l'intraprendenza.
Azioni per far conoscere il proprio territorio, individuarne i punti di forza e criticità e progettare piccoli interventi di cittadinanza attiva assieme ai ragazzi. Un ringraziamento doveroso va a tutte le persone incontrate e con le quali è stato possibile dialogare anche quest’anno e costruire opportunità per i più giovani. In particolare ci teniamo a ringraziare:
i referenti delle Scuole: IC G. Genoino, 1° CD Enrico Fermi e IC Capasso-Mazzini di Frattamaggiore; IC C. Colombo di Frattaminore, IC Marconi-Torricelli di Casandrino, CD G. Pascoli e IC Matteotti Cirillo di Grumo Nevano, IC S. Quasimodo di Crispano, IC M. Polo-Galilei e 1° CD G.Rodari di Cardito. Le amministrazioni comunali di Cardito, Casandrino, Grumo Nevano, Frattamaggiore e Frattaminore.
I giovani volontari del Servizio Civile e dei Corpi Europei di Solidarietà per il loro impegno, cura e passione dimostrata.
A tutti i genitori che ci sono stati vicino e che credono in una comunità aperta, inclusiva, partecipativa.
Ai bambini, ragazzi e giovani con cui continueremo a dialogare e confrontarci per promuovere i valori cooperativi, di solidarietà e di crescita libera da pregiudizi e luoghi comuni.
RIGENERARE SPAZI: LA SECONDA POSSIBILITÀ
MAGGIO 2024
A ben guardare, anche i nostri territori sono pieni di spazi secondhand: strutture, edifici, palazzetti in disuso, abbandonati e magari vandalizzati.
C’è da chiedersi se anche questi spazi non meritino la possibilità di essere rigenerati ed avere ancora qualcosa da dare alla comunità.
È stato il caso – mediatico - di Caivano, ma è anche il caso del centro sportivo di Via Palermo a Casandrino che, da anni abbandonato, vede ogni giorno bambini e ragazzini che, pur di avere uno spazio per giocare a pallone, si arrampicano su cancelli pericolanti. Ed è anche il caso delle tante ex case custode negli spazi esterni delle scuole che nella maggior parte dei casi, se non sono completamente fatiscenti, sono a tutti gli effetti dei magazzini.
Eppure la rigenerazione di questi spazi significa non solo dare nuova vita ad un edificio, e quindi riqualificare una strada o addirittura un quartiere, ma è simbolo di un territorio che ha cura dei propri luoghi e che piuttosto che investire in nuove strutture (calando così altro cemento di cui ne abbiamo già abbastanza) preferisce ripartire da quello che c’è.
Esattamente come quando non cediamo al fast fashion ma indossiamo la giacca anni ’80 di nostra zia.
DISPERSI
MARZO 2024
Ci insegnano sin da piccoli a non fidarci, che il mondo è cattivo, che chi fa da sé fa per tre. Siamo circondati da persone che credono profondamente in questi concetti ed agiscono di conseguenza.
Anche le notizie a cui siamo costantemente esposti nella comunicazione globale promuovono la diffidenza verso il mondo, così da farci trasferire questa idea nella nostra pratica di vita quotidiana. Ci spingono a credere che bisogna lottare contro gli altri per sopravvivere, concetti ben architettati da chi detiene privilegi e li mantiene grazie a chi si trova in difficoltà e in condizioni di bisogno.
Questo modello di società ha bisogno della dispersione scolastica, di persone sfiduciate, che aspettano i salvatori della patria di turno al cui volere saranno costrette a piegarsi.
Se non si contrasta questo pensiero dominante, affarista ed egoista, continuerà la disgregazione sociale, l’isolamento degli individui e la guerra tra poveri.
Il cambiamento possibile parte dalla promozione di spazi aggregativi, da luoghi che promuovono l’inclusione scolastica dei ragazzi, l’inserimento lavorativo dei giovani e la partecipazione attiva dei cittadini alla vita della comunità.
Bisogna andare contro corrente: credere nello sviluppo di una comunità più aperta, solidale e sostenibile.
LA RISERVA INDIANA!
GENNAIO 2024
Impegnarsi in maniera strutturata per promuovere più opportunità per tutti, provando a contrastare il disagio e le disparità, ci ha connotati sul territorio come quelli strani, un po’ come gli indiani: scegliere di dedicarsi a tempo pieno alle politiche educative e sociali attraverso una organizzazione non profit, per superare la logica di “aiutare i poveri quando si ha tempo”.
Sono passati più di 20 anni e continuiamo a crescere e a dare risposte sempre più significative ai molteplici disagi che una parte della popolazione subisce. Disagi non affrontati e talvolta direttamente causati dai rappresentanti della politica e delle istituzioni.
Ci è chiara la necessità di un impegno anche culturale, di promuovere modelli in contrasto a quelli di propaganda spettacolarizzata, di chi vorrebbe distinguere i cittadini in buoni e cattivi, dove i cattivi sono sempre rappresentati dagli ultimi o da quelli che la pensano diversamente.
Siamo ovviamente consapevoli che impegnarsi per la comunità vuol dire anche dialogare, confrontarsi, trovare dei compromessi andando oltre i proclami, guardare in faccia le disparità, le ingiustizie economiche e sociali e cercare di promuovere cambiamenti possibili. Cambiamenti che proviamo a raggiungere grazie al lavoro di ricerca, dialogo e confronto continuo con il territorio. Dialogo che spesso manca tra i rappresentanti politici, istituzioni locali e cittadini.
I nostri principi cardine sono cooperazione e contaminazione, il nostro compito è quello di apportare competenze, esperienze e buone pratiche, provare ad individuare spazi e risorse per tracciare percorsi incisivi, partecipativi e di cambiamento. Nei nostri percorsi cerchiamo di coinvolgere chi amministra e chi ha bisogno di sostegno, provando a condividere pratiche innovative e generative di sviluppo.
Promuovere lo sviluppo ed il cambiamento in questo territorio ci fa sentire un po’ come gli indiani d’America. Indiani che, come nei film, sono cattivi o buoni a seconda dell’interesse del regista di turno, in base al loro fine ultimo. Indiani che, buoni o cattivi, alla fine sono considerati diversi dal sistema e quindi meglio relegarli in una riserva.
Siamo consapevoli che rimanere indiani non ci rende la vita facile. Dialoganti ma mai fedeli ai governi di turno, eretici e con voglia ed energia propria per continuare a metterci in gioco e cercare soluzioni nuove per il cambiamento.