“L'atto di includere o essere inclusi. In ambito sociale, significa accogliere e valorizzare le diversità, garantendo pari opportunità e partecipazione per tutti”
Alle cooperative? Alla sinistra? Alla destra?
Diverse le risposte valide o sconsideratamente errate, a seconda della sensibilità di chi si vede rivolta la domanda, ma anche rispetto alla prospettiva dalla quale si osserva il fenomeno.
Non sempre la politica riesce a leggere in tempo reale le tendenze della società. Spesso sono le singole comunità ad organizzarsi senza aspettare normative e prassi politiche, o andando addirittura in controtendenza. I figli della guerra a Napoli erano di gran lunga più integrati di quanto lo erano i loro padri soldati afroamericani, che nello stesso periodo tornati in patria sperimentavano sulla propria pelle l’idiozia criminale della segregazione razziale.
In una comunità inclusiva vive ugualmente a proprio agio una persona nata in un altro continente, una persona con disabilità, un nostro figlio, genitore, amico, noi stessi. Vive a proprio agio chiunque non rientra nello standard della norma statistica, ma è portatore di una diversità che necessita di schemi non rigidi per sentirsi inclusa.
Le comunità che provano ad essere inclusive scommettono con fiducia in sé stesse, sono sicure della propria identità e si sentono pronte ad aprirsi ad una positiva contaminazione, includendo al proprio interno elementi culturali che possano arricchirle, senza che ciò metta in discussione quello che sono o che sono state.
Lo fanno insegnando l’italiano agli stranieri, perché intendersi è il primo passo per conoscersi e capirsi. Lo fanno attraverso il volontariato internazionale, che permette ai giovani di conoscere il mondo facendo esperienze di solidarietà. Lo fanno cooperando per riqualificare i contesti urbani degradati, in cui vivono sia italiani che stranieri, accomunati dal medesimo interesse ad abitare un posto migliore, più bello, funzionale ed accogliente.
Quindi, a chi conviene l’inclusione?
Forse, per fortuna, conviene a tutti noi.
La Scuola d’Italiano, il primo passo verso l’inclusione dei migranti
"Sono Jessica ho 44 anni, sono peruviana e vivo in Italia dal 2018.
Per quasi un anno ho vissuto senza poter socializzare adeguatamente, fino a che un giorno un familiare mi ha raccontato di un luogo dove insegnavano la lingua italiana agli stranieri… così ho cominciato a frequentare la Scuola d’Italiano con Cantiere Giovani. Ho proseguito per due anni e lo scorso giugno ho superato l’esame di livello B2. Oggi lavoro in uno spazio per bambini e sono tornata a sorridere.”
Cantiere Giovani da oltre 20 anni offre corsi gratuiti di lingua e cultura italiana sul territorio. La “Scuola di Italiano” (così chiamata dagli studenti) è attualmente attiva a Frattamaggiore, Grumo Nevano, Casandrino e Sant’Antimo con oltre 120 persone accolte ogni anno. Adulti, giovani e giovanissimi, lavoratori e persone in cerca di occupazione, donne, uomini, chi è appena giunto nel nostro paese e chi, pur essendo arrivato da anni, non è mai riuscito ad imparare bene la lingua. Dal continente africano all’Asia, dall'America Latina all'est Europa, chiunque è il benvenuto, si studia la lingua e si conosce la cultura italiana, si sta assieme e ci si supporta per migliorare l’inserimento sociale e lavorativo.
Le scuole di italiano hanno come obiettivo primario la promozione di una cittadinanza attiva e consapevole, facilitando l’inclusione dei partecipanti nelle dinamiche della comunità locale nella sua vita quotidiana.
Accanto all’acquisizione di competenze linguistiche da parte dei partecipanti, promuovono momenti di aggregazione ed eventi pubblici, che favoriscono il dialogo e il mutuo riconoscimento tra le comunità migranti e la comunità locale. L’idea alla base di questa esperienza è che la curiosità può muovere la conoscenza, così come l’incontro, anche in un contesto informale, aiuta a superare visione stereotipate delle differenze culturali, scoprendo le storie e le persone, che sono molto più complesse e affascinanti della narrazione comune legata alla loro nazionalità.
Per info: 334.8264497
ACCUDI: Accoglienza, Culture e Diritti a Grumo Nevano
Nella cornice dell’utilizzo di spazi pubblici per fini sociali, Cantiere Giovani e Centro Astalli Sud gestiranno per i prossimi dieci anni un immobile di proprietà del Comune di Grumo Nevano; con un Avviso Pubblico l’Ente ha deciso di affidarlo per sviluppare servizi di accoglienza per i cittadini stranieri presenti sul territorio.
Cantiere Giovani ha colto la sfida con il progetto ACCUDI: CAsa ACcoglienza CUlture DIritti, in collaborazione con Centro Astalli Sud, da venti anni presidio territoriale di riferimento per i migranti, soprattutto dopo i recenti atti di violenza verificatisi sul territorio.
Saranno accolti, in accordo con la Prefettura di Napoli, otto adulti richiedenti asilo, con un servizio mensa e un ambulatorio medico.
Corsi di italiano e formazione professionalizzante, ma anche eventi pubblici favoriranno l’incontro tra culture.
La tutela dei diritti sarà garantita dall’attivazione di uno sportello legale e di orientamento ai servizi di welfare, con operatori legali e mediatori culturali.
Per info: 334.8264497
C.I.E.L.O: Una nuova Casa per l’Inclusione, l’Emancipazione e la Libertà degli Ospiti
Sta partendo a Grumo Nevano Cantieri di Accoglienza, un'iniziativa per ospitare famiglie provenienti da Paesi in condizioni di emergenza umanitaria. Il progetto prevede l’integrazione di servizi di accoglienza, formazione linguistica e inclusione nella comunità.
Gli ospiti seguiranno corsi di lingua e cultura italiana con simulazioni, racconti di vita vissuta e uscite, verranno affrontate le situazioni comunicative inerenti la gestione della casa: spesa, convenevoli e gesti di cortesia, regole condominiali… Verranno poi accompagnati all’inserimento nel tessuto della comunità locale, frequentando le attività sociali in relazioni sempre più informali e spontanee con famiglie e cittadini del posto.
Con la casa CIELO sperimentiamo un modello di accoglienza innovativo, incentrato su dinamiche familiari e solidarietà di prossimità, che esalta le caratteristiche dell’immobile, in pieno centro storico ed in collegamento con famiglie, enti e servizi del territorio. Forniamo strumenti e risorse per sviluppare l’autonomia degli ospiti nel nuovo contesto di vita, superando logiche assistenzialistiche che spesso comprimono e frustrano la loro dignità ed emancipazione.
Un’esperienza di scoperta del mondo e di se stessi
“Cantiere Giovani mi ha dato l'opportunità di scoprire il sud dell'Italia. Durante questo periodo, ho avuto la possibilità di migliorare il mio italiano, ma anche di sviluppare le mie competenze professionali in un ambiente stimolante e dinamico. Ho scoperto di adorare lavorare con i bambini… sono davvero grata per il supporto che abbiamo ricevuto come volontari: ogni dubbio, desiderio e bisogno ha sempre trovato un ascolto attento e pieno di gentilezza.” Romane, 25 anni, Belgio.
“This experience was a nice blend of adventure, learning, and personal achievement. The challenging moments made me more confident and gave even more meaning to this experience. I return to Portugal with my suitcase full of unforgettable memories, a broader view of the world, and a deep sense of gratitude. The European Solidarity Corps was more than a volunteering experience - it was an opportunity to discover more about the world and about myself.” Mariana, 26 anni, Portogallo.
Mariana e Romane, giovani volontarie europee, sono state con noi dieci mesi grazie al programma ESC – European Solidarity Corps dell’Unione Europea. Hanno supportato principalmente le attività educative e di animazione con i bambini del Cantiere dei Pirati e con i ragazzi dello spazio giovani Il Cantiere, mettendosi in gioco e portando all’interno del team la loro esperienza, conoscenza e affetto.
Il Corpo Europeo di Solidarietà, un programma dell’Unione Europea, offre ai giovani tra i 18 e i 30 anni l’opportunità di partecipare a progetti di volontariato in Europa, sostenendo comunità locali e favorendo la crescita personale. Cantiere Giovani vanta un’esperienza decennale sia come ente d’invio che come organizzazione ospitante, accogliendo ogni anno all’incirca
“Si può fare”: giovani in azione per la comunità
Al via in tutta Italia il progetto “Si può fare”, un’occasione pensata per chi, tra i 16 e i 30 anni, vuole trasformare idee in proposte concrete per migliorare la propria comunità.
Non si tratta solo di un bando, ma di un invito a mettersi in gioco.
Sono ben 16 le regioni coinvolte, con la partecipazione di 21 organizzazioni partner pronte ad accompagnare i giovani passo dopo passo, attraverso il lancio di 18 bandi locali che offrono supporto pratico ed economico per realizzare attività, eventi e iniziative che rispondono ai bisogni del territorio. L’idea è incentivare i giovani a diventare protagonisti attivi.
Per partecipare, basta collegarsi al sito www.sipuofare.net cliccare su “Partecipa”, e iniziare un viaggio che parte dai sogni e arriva a proposte concrete per il territorio.
Non c’è una promessa di cambiamento, ma un’opportunità di costruirlo. Un passo alla volta, con il sostegno giusto e la voglia di fare rete. Perché sì, insieme… si può fare.
Picasso, l’arte che aiuta a crescere
Un laboratorio di arte pensato per bambini e bambine dai 6 ai 13 anni esplora il genio creativo di Picasso non solo per avvicinare i piccoli partecipanti all’arte, ma per dare loro nuovi strumenti per esprimersi, sperimentare e, soprattutto, connettersi con gli altri.
Dietro queste attività ci sono i centri i Cantieri dei Pirati, che si impegnano a costruire legami forti e duraturi all’interno dei territori di Frattamaggiore, Frattaminore, Casandrino e Grumo Nevano. Non solo luoghi fisici per il supporto scolastico, ma attraverso attività artistiche, teatrali e di gioco, si insegna ai piccoli “pirati” che
la diversità è una ricchezza, che ognuno può portare il proprio “tesoro” per arricchire la comunità.
Così, a partire da un laboratorio su Picasso, si coltiva una nuova generazione pronta a costruire una società più aperta e più creativa.
Il laboratorio si è tenuto nei mesi di novembre e dicembre in collaborazione con Milk Spazio d’Arte presso le diversi sedi dei centri Cantiere dei Pirati.
Per info: 379.1122065
Finalmente “casa” in uno spazio pubblico a Frattamaggiore; un importante risultato conseguito grazie alla collaborazione con il Comune, la Scuola Genoino e la rete di scuole e associazioni del terzo settore partner del progetto. Un segnale importante per costruire un’alleanza significativa al fine di contrastare insieme il disagio giovanile e promuovere più opportunità per il territorio.
Con il convegno “Beni comuni per contrastare la povertà educativa”
del 12 Dicembre si segna l’avvio ufficiale del progetto "Il Cantiere – piattaforma di cooperazione e contaminazioni" selezionato dall’impresa sociale "Con i Bambini" nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile, che ha ridato vita ad un ex padiglione scolastico dell'Istituto Comprensivo Frattamaggiore 3 G. Genoino.
Moderato dalla giornalista Chiara Sgreccia, all’evento hanno partecipato referenti istituzionali, scolastici ed esperti. Si ringraziano per la partecipazione ed il loro contributo: il Sindaco di Frattamaggiore, Marco Antonio Del Prete, e la dirigente scolastica dell’IC Frattamaggiore 3 "G. Genoino", Angela Cecere, che hanno aperto la seduta con i loro saluti; l’assessora alla Scuola, Politiche sociali e Giovanili Lucia Fortini, che ha sottolineato l'importanza di vedere i giovani protagonisti di un cambiamento concreto.
Si ringraziano, altresì, per la presenza e il loro contributo: Patrizia Piscitelli, referente per le attività istituzionali dell’Impresa Sociale “Con i Bambini”, ente finanziatore dell’iniziativa, che ha indicato come il bando “Spazi Aggregativi” abbia selezionato 28 progetti tra i 400 presentati, tra cui quello di Cantiere Giovani; Giovanni Campagnoli, presidente della Fondazione Riusiamo l’Italia, che ha evidenziato l'importanza di recuperare luoghi dismessi per restituirli alla comunità; Pier Paolo Inserra, esperto di politiche sociali e giovanili, che ha lanciato la riflessione sulla continuità nel tempo dell’alleanza tra istituzioni e comunità.
Infine Cinzia Festa, coordinatrice dell’area educativa di Cantiere Giovani ha raccontato il processo di riqualificazione del plesso, l’inizio delle attività e sottolineato la partecipazione attiva dei giovani partecipanti, a chi ha passato la parola per il racconto della loro esperienza; Franco Iannucci, portavoce della Rete CSL ha proposto la firma di un manifesto per rafforzare l’alleanza tra istituzioni e comunità al fine di considerare l’urgenza di recuperare beni comuni in disuso e collaborare per intercettare risorse utili a sostenere servizi socio-educativi e socio-culturali, firmato oggi stesso da 10 realtà locali presenti all’evento. Pasqualino Costanzo, direttore di Cantiere Giovani ha concluso e sottolineato come il progetto "Il Cantiere" rappresenti un modello replicabile in altre aree, dimostrando che il recupero degli spazi e la partecipazione attiva possono essere strumenti concreti per promuovere opportunità per i giovani.